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“NORMAL PEOPLE”… PROVE DI SEPARAZIONE

“NORMAL PEOPLE”… PROVE DI SEPARAZIONE

Lasciarsi  e continuare a volersi bene

Costretta, ahimè, dalla quarantena, ho passato le feste di Natale in casa. Per cercare di sopravvivere alla noia, su suggerimento di un amico, ho visto tutta d’un fiato la serie televisiva Normal people. Le serie con protagonisti degli adolescenti mi affascinano molto, forse perché svolgo il mestiere di insegnante o forse perché l’adolescenza è un tempo della mia vita che mi porto nel cuore, come un regalo prezioso da conservare.

La serie mi prende subito, è strana, originale, le immagini mi portano dentro una bellissima storia d’amore e di separazione, fatta di silenzi, sguardi, sentimenti intuiti, acerbi, che nel tempo si drammatizzano e si evolvono in modi inaspettati. I due giovani protagonisti, Connel e Marianne, nonostante le differenze sociali, si innamorano durante il liceo, in un modo decisamente non convenzionale, nascondendosi al mondo per difendersi dai pregiudizi familiari o amicali. Sono molto diversi eppure si abbandonano al rapporto senza ragione, quasi inconsapevoli dei loro stessi sentimenti. Quando arriva una crisi, dovuta soprattutto alla debolezza di Connel, c’è una prima separazione dolorosa ma in realtà, i due giovani, dopo essersi incontrati nuovamente all’università, continueranno a prendersi e lasciarsi nel tentativo di sperimentare fino in fondo la relazione e, poi, di provare a superarla. Questo viaggio, fatto di abbandoni e riprese, permetterà ad entrambi di cercare la propria identità, esplorando la giovinezza, il mondo, le amicizie, il dolore, l’elaborazione dei legami familiari. In tutto questo tempo, però, non si perderanno mai, continuando a tenere sempre un filo di comunicazione vivo per arrivare insieme ad una nuova consapevolezza di sé.

Questa capacità di restare “insieme”, di continuare a volersi bene, sarà la chiave che gli permetterà, quando le loro strade dovranno allontanarsi per consentire ad entrambi di seguire le proprie realizzazioni, di separarsi definitivamente, con la libertà e il coraggio di dire:”Tu andrai a New York, io resterò qui…e andrà tutto bene”.

In questi tempi difficili di pandemia, in cui troppo spesso una narrazione tossica ha violentemente costruito l’immagine di una gioventù immatura, frivola, incapace di gestire le emozioni, (addirittura colpevole del diffondersi del contagio!), l’idea di proporre un racconto appassionato della complessità del mondo giovanile e delle sue infinite sfumature, mi sembra bellissima. È bellissima la narrazione di una crescita come possibilità, come superamento e separazione dal passato per andare verso il nuovo, come ricerca continua di sé. È bellissima l’idea che per separarsi ci vuole tempo, bisogna provare e riprovare, cercare, sbagliare e poi finalmente trovare un senso nuovo, senza perdere gli affetti. Perché separarsi non è una fine, non è una ferita insanabile ma è aprirsi alla vita, abbandonarsi a quello che deve ancora arrivare. E se l’adolescenza in fondo è tutta una separazione , riuscire a raccontare che ce la si può fare, che ci può essere un modo bello per amarsi e lasciarsi mi sembra una gran cosa!

Sara Lazzaro

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“NORMAL PEOPLE”… PROVE DI SEPARAZIONE
Foto scattata da: HULU/SHOWMAX
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