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AGOSTO

AGOSTO

Agosto è un mese strano: c’è il sole, il tempo bello e poi all’improvviso un temporale con la grandine che abbassa la temperatura di parecchi gradi fa pensare di essere in inverno. Gli psichiatri lo definirebbero bipolare. Sì, infatti, loro pensano che il disturbo bipolare sia dovuto ad un orologio biologico che di volta in volta scatta e fa il bel tempo o il brutto tempo ovvero la depressione o l’eccitamento. Io non credo affatto che le cose stiano così, penso che l’unica vera malattia del cosiddetto bipolare sia la depressione e l’eccitamento non è altro che la negazione della depressione che scatta quando l’Io non è più in grado di reggere la depressione stessa. Quindi possiamo dire che durante la fase depressiva il paziente sta meglio ed è sicuramente più curabile che non quando si trova nella fase di eccitamento, quando invece è euforico e dice di stare benissimo. Penso che tanta confusione in ambito psichiatrico si eliminerebbe se si tenesse conto che la malattia mentale è una caratteristica specificatamente umana e che c’è modo di comprenderne i motivi e le dinamiche mentre sembra che ci si orienti a pensare che all’improvviso si realizzi qualcosa di incomprensibile ed allora o si cerca nell’alterazione biologica oppure si pensa all’emergenza di un non umano. Già sento qualche burlone ricordare che oggi ci sono gli psicologi dei cani e dei gatti e che pertanto la malattia mentale non sarebbe esclusiva degli esseri umani. Provando a far diventare seria una questione che non lo è, possiamo allora dire che gli animali hanno un “pensiero” cosciente, fanno immagini coscienti che sono una copia della realtà percepita realizzando una sorta di “ricordo cosciente esatto”. Se questo pensiero cosciente non funziona bene, si può “curare” ricorrendo a tecniche di apprendimento che alcuni psicoterapeuti utilizzano non solo con i cani e i gatti ma anche, ahimè, con gli esseri umani. Invece la caratteristica specificatamente umana è la mente non cosciente, irrazionale, che crea immagini che non sono la riproduzione della realtà e l’eventuale cura non può che essere nell’interpretazione dei sogni. Poi però molti sostengono che nell’irrazionale c’è l’animale, la bestia che è nel fondo di ognuno di noi! Bella confusione hanno nella testa questi signori! C’è da dire che la psichiatria e la psicoterapia sono scienze recenti e ancora devono fare tanta strada però è un peccato perché in realtà una teoria valida in grado di comprendere i movimenti sani e malati del pensiero non cosciente, esiste. Aspettiamo, sarà questione di tempo ma certo è difficile pensare che tante scuole di psicoterapia che dicono una l’opposto dell’altra, possano sopravvivere alla prova del tempo. A meno che non si voglia sostenere che la cura per la guarigione della malattia mentale non può esistere ma può esistere soltanto un sostegno ed allora qualsiasi intervento va bene, anche quello farmacologico affiancato da una bella chiacchierata con uno psicoterapeuta gentile e comprensivo.

Ma agosto è strano anche perché molta gente smette di lavorare, va in vacanza e le città si svuotano. Spesso si dice che le grandi città sono molto godibili in questo periodo proprio perché c’è poca gente in giro, il traffico è ridotto, si trovano i parcheggi, però viene sempre in mente che anche i barboni, che cercano la solitudine, in realtà si mettono sempre in luoghi molto frequentati, chissà perché!

Ad agosto i ragazzi trovano i primi amori e sperimentano le prime delusioni ed è anche il periodo nel quale si avvertono più pesantemente la tristezza e il disorientamento per la separazione da un amore appena tramontato. Chi fa il mio mestiere sa bene che i periodi di festa sono per molte persone i più difficili da affrontare. Sarà che c’è l’idea che “gli altri si divertono”, come se divertirsi fosse una sorta di dovere. E poi, non avere un programma giornaliero definito può angosciare, come sa bene chi ha proposto l’ergoterapia.

La scuola è finita, così come gli studi universitari e il lavoro, non c’è più l’impegno quotidiano e forse fa capolino la parola libertà, sempre tanto ricercata ma troppo spesso confusa con lo sballo, il caos. 

Ricordo che tanti anni fa venne da me una bellissima ragazza che aveva vissuto in una casa-famiglia, con le suore. Lei non le aveva mai sopportate e arrivata a 18 anni ha scelto di andare a vivere per conto suo. La prima cosa che mi ha detto è che lei per anni aveva sognato quel momento, in cui sarebbe andata via da quel posto che non le era mai piaciuto ma adesso che era libera di fare ciò che voleva e finalmente non doveva rendere più conto a nessuno, in realtà restava chiusa tutto il giorno nella sua stanza senza riuscire ad andare fuori. 

La libertà è veramente difficile da definire, ci servono altre parole per poterla comprendere. Provate a pensare ad esempio alla rivendicazione di libertà dei no vax: voglio essere libero di non vaccinarmi! Per carità, tutto giusto, poi però qualcun altro ne paga le conseguenze. Allora si è arrivati a dire che la tua libertà finisce dove inizia quella degli altri. Ma questa definizione non è che mi piaccia molto perché, al solito, fa riferimento ad una regola, una repressione. Invece un grande psichiatra disse: “la libertà è essere esseri umani”! Questa mi piace davvero ma ci obbliga a chiederci in che cosa consista essere esseri umani. Tranquilli, non ho certo intenzione di affrontare un tema del genere col caldo che fa e quando ci si deve divertire! Però forse qualcosina possiamo provare a dirla. Quando diciamo che la scuola, l’università, il lavoro in questo periodo non ci sono, e comunque non ci sono nei periodi di festa, dobbiamo pensare all’altra parolina che è “separazione”. Che non è affatto sinonimo di annullamento, cioè di cancellazione totale di quello che c’è stato prima perché questo è il meccanismo che conduce all’idea di sballo, di casino. Dovremmo cominciare a pensare alla separazione come ad un momento di realizzazione personale che deriva dall’elaborazione, con fantasia, del rapporto precedente. Questa storia che se un rapporto finisce vuol dire che è fallito, è assurda e falsa. Viviamo di continue separazioni che arricchiscono la nostra identità. Già, dovremmo parlare anche di identità, in un periodo in cui da una parte si parla di identità liquida e dall’altra c’è chi definisce la propria identità dicendo che è una madre, una cristiana, una italiana…! Mamma mia che guazzabuglio, prima o poi dovremo affrontare questi temi anche perché, con le elezioni alle porte, c’è il rischio che qualcuno voglia farci credere che l’identità umana sia questa mentre queste sono solo delle sciocchezze, peraltro molto violente, sparate “in libertà” da chi crede che l’essere umano sia immodificabile e sempre uguale nel tempo. Per cui dio, patria e famiglia e stiamo a posto!

Ma dimenticavo, oltre alla scuola e al lavoro, anche le sedute di psicoterapia si sospendono in questo periodo! Motivo di più per cercare di dare un senso alla parola separazione, che non comporta il ricordo cosciente, esatto, di tutte le cose dette nelle sedute, ma non può essere nemmeno l’annullamento del rapporto vissuto. Allora forse deve emergere la fantasia, ma direi proprio la creatività che nella separazione dal rapporto vissuto, faccia emergere qualcosa di nuovo, qualcosa che prima non c’era. Il malato di mente grave, lo schizofrenico, cerca la libertà rimanendo fuori dal rapporto e annullando il rapporto che c’è stato, mentre il sano di mente realizza la propria libertà dopo il rapporto, per aver soddisfatto il desiderio. Come quando due amanti facendo l’amore sono vicinissimi e assolutamente dipendenti l’uno dall’altro, e poi, nell’orgasmo, ognuno realizza narcisisticamente se stesso, la propria identità e – con indifferenza ma non con anaffettività – la propria libertà! 

Marco Michelini

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Foto scattata da: Marcelo Chagas
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