Guardo la mia carta d’identità e leggo “donatore di organi”. La stessa frase che immagino sia su molti altri documenti soprattutto di miei colleghi medici.
Penso a quello che è successo la scorsa settimana: una donna, una psichiatra, è stata brutalmente aggredita da un uomo, un suo ex paziente e purtroppo è morta. Ci hanno detto, in tutti i servizi di psichiatria, di osservare due minuti di silenzio in onore della collega, ma io dopo tutto questo non ho più voglia di stare in silenzio.