Oggi voglio raccontare una cosa che mi è successa la scorsa settimana e che mi ha fatto molto riflettere sul pregiudizio, la paura del diverso e sconosciuto e l’allerta in cui viviamo quotidianamente che rende difficile la fiducia nell’altro e l’apertura verso l’altro.
Ho letto con attenzione l’ articolo su questo sito della dott.ssa Valeria Verna e mi ha dato modo di pensare parecchio. Quindi ho accolto la sua provocazione e ho rivisto L’attimo fuggente.
Devo dire la verità, il film che cita non mi è mai piaciuto molto, forse perché l’ho visto da adolescente a scuola e mentre la prima parte mi aveva coinvolto, stupito, appassionato poi il finale mi aveva colpito come una legnata in testa. Mi ricordo che mi era rimasta una brutta sensazione addosso, come se dovessi essere disperata per forza. Nei giorni successivi mi chiedevo se i professori ce lo avessero fatto vedere per la prima parte, viva e ribelle o per il finale. Come per volerci dire che chi vuole uscire dal seminato finisce male.
Giorni fa mi sono imbattuto in un articolo su Repubblica sul gaslighting che viene definito come “manipolazione psicologica che durante un lasso di tempo prolungato induce la vittima a mettere in dubbio la validità dei propri pensieri, la propria percezione della realtà o dei ricordi, e porta a confusione, perdita di sicurezza e autostima, incertezza delle proprie emozioni e salute mentale”.
Con l’arrivo dell’anno nuovo, chi più chi meno, ci ritroviamo a fare qualche bilancio su quanto abbiamo fatto e su quanto ci proponiamo di fare nei giorni che verranno.
E’ la sera del 1 gennaio mentre scrivo quanto state leggendo e poco prima di iniziare a ticchettare le dita sul mio pc ho pensato: “Il primo articolo del 2023, è una responsabilità”, non che non lo sia per tutti noi in qualsiasi altro giorno dell’anno, però il pensiero è andato da solo e mi sono detta “fare bene, fare meglio”.
Storia di un ex soldato, della sua umanità e del suo rifiuto.
Ferdinand è un ufficiale albanese, siamo nel gennaio del 1997 e la sua vita fino a quel momento è una finestra aperta sul futuro: la giovinezza, una carriera promettente, una fidanzata, una patria …ma l’Albania è un paese in fermento, uscita stremata nel 1991 da mezzo secolo di Comunismo si apre selvaggiamente alle politiche economiche neoliberiste fatte di privatizzazioni e libero mercato che, dopo pochi anni, portano alla bancarotta delle principali società finanziarie e al rischio di una guerra civile . E’ il 16 gennaio 1997 e inizia il periodo dell’ “anarchia albanese”. E’ inverno, il vento freddo gela le ossa eppure la rivolta dilaga in tutto il paese, nelle strade si respira fumo e polvere da sparo, comincia a scorrere il sangue.
Un gruppo di ragazzi, uno sportello di ascolto, una scatola. Questi sono gli ingredienti di un piccolo esperimento realizzato in una scuola. Come responsabili dello sportello di ascolto volevamo fare con i ragazzi qualcosa di diverso, qualcosa che a volte sembra impossibile sia per gli adulti che per i più giovani. Chiedere e ricevere una risposta.